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Come aprire una casa vacanze

Aprire una casa vacanze può essere un’ottima idea per chi possiede un immobile situato in una posizione interessante dal punto di vista turistico e desidera intraprendere un’attività che favorisca la comunicazione e

l’interazione sociale e gli permetta di guadagnare una rendita extra.
Sostanzialmente, una casa vacanze deve essere confortevole e accogliente anche se non particolarmente lussuosa, nelle classiche località turistiche può offrire ospitalità su base stagionale mentre in una città d’arte o sede di manifestazioni culturali, fiere ed eventi può essere disponibile tutto l’anno.
Una casa vacanze può essere situata in una nota località balneare o sciistica, in un importante punto di partenza per itinerari di trekking e cicloturismo ma anche in una località tranquilla non troppo distante da una meta turistica. L’intento resta sempre quello di trasformarla in un punto di riferimento fondamentale per turisti e viaggiatori e in una valida alternativa ad una struttura ricettiva generalmente più costosa, come un hotel, o meno riservata, come un campeggio.

Come procedere per aprire l’attività di casa vacanze

Come si è visto, per aprire una casa vacanze è importante disporre di un immobile situato in una località strategica per motivi turistici o situata in prossimità di uno scalo aeroportuale o ferroviario, un polo fieristico, un centro direzionale, un’università o una struttura sanitaria.
Prima di tutto è quindi opportuno studiare le caratteristiche del territorio. Nelle zone turistiche importanti infatti, potrebbero esserci molte strutture simili. Ecco perché è sempre consigliabile offrire un servizio accurato e professionale con elementi distintivi.

In base alle norme legislative, una casa vacanze è una struttura arredata, dotata di servizi igienici e di cucina autonoma, e destinata a essere affittata per brevi periodi, con contratti aventi validità in genere da un minimo di 7 giorni ad un massimo di tre mesi, e non include obbligatoriamente la fornitura di servizi aggiuntivi. Non richiede quindi la presenza di personale di cucina e camerieri ai piani né prevede che all’interno vi sia un caffè o una reception.

Casa vacanze o bed & breakfast?

Chi viaggia spesso può trovarsi a dover alloggiare in strutture come una casa vacanze, un bed & breakfast o un affittacamere. In pratica tutti offrono ospitalità a costi relativamente contenuti, ma in realtà si tratta di strutture simili ma non identiche.

Il bed & breakfast, oltre all’alloggio, offre anche una piccola attività di ristorazione che consiste nel servire la prima colazione agli ospiti. L’affittacamere può proporre sia la camera ammobiliata che alcuni servizi aggiuntivi in una struttura che di norma non include più di sei camere, ubicate in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile, gestita in genere in forma imprenditoriale ( per cui è fondamentale la partita IVA).

Una casa vacanze è invece un appartamento o una casa arredati e pronti per l’uso che vengono offerti agli ospiti semplicemente ad uso abitativo, senza obbligo di fornire un servizio di supporto o di garantire la presenza di un impianto turistico annesso, quale può essere una spiaggia attrezzata. Può essere gestita sia in forma imprenditoriale che non (fino ad un massimo di 4 unità abitative).

I requisiti e normative per una casa vacanze

Per poter essere affittata a terzi, la casa vacanze deve essere abitabile, dotata di servizi igienici a norma e di cucina agibile e sicura. È necessario inviare la comunicazione alla Questura di riferimento riguardo all’intenzione di aprire questo tipo di attività e accogliere esclusivamente persone in possesso di un regolare e valido documento di identità; gli ospiti extra UE devono esibire il passaporto.

Indipendentemente dalla struttura, è obbligatorio informare le autorità competenti dei dati dei propri ospiti entro 24 ore dall’arrivo tramite il Portale Alloggiati Web, messo a disposizione dalla Polizia di Stato. 
Allestire la struttura destinata a casa vacanze è abbastanza semplice, mentre è piuttosto vincolante la formula contrattuale. Come si è detto, i contratti devono rientrare nei limiti tra una settimana e tre mesi, anche se esistono variazioni locali a livello regionale: si raccomanda quindi informarsi presso gli uffici regionali di riferimento.

La registrazione del contratto di affitto all’Ufficio delle Entrate, è obbligatoria solo se la durata supera i 30 giorni. Altrimenti, è sufficiente redigere un accordo sotto forma di scrittura privata, indicando tutti i dati sia del proprietario che dell’inquilino, oltre al canone di affitto, alle spese, alla data di arrivo e di partenza, alla modalità di consegna delle chiavi e ad altri dati variabili da una situazione all’altra.

Se si sceglie di aprire una casa vacanze in forma non imprenditoriale, al momento della partenza dell’ospite, se questi lo richiede, bisogna rilasciare una ricevuta non fiscale in doppia copia, numerata progressivamente, che mostri data e luogo. Nel caso in cui si superi l’importo di 77,47 euro è necessario apporre una marca da bollo di 2 euro, i redditi ottenuti dai contratti di affitto verranno poi dichiarati regolarmente nell’anno successivo.

Promuovere adeguatamente la propria attività

Una certa attività promozionale è importantissima per ricevere un riscontro positivo e ottenere fin da subito le prime richieste dai potenziali ospiti. Consigliamo di pubblicare un annuncio sui siti di prenotazione online, come Airbnb, Booking, Expedia, ecc., soprattutto per attirare viaggiatori provenienti da tutto il mondo, o magari creando un proprio sito web. Leggi i consigli di CheKin su come creare un annuncio da superhost sulla piattaforma Airbnb.

Sapevi che attraverso l’applicazione CheKin puoi inviare i dati dei tuoi ospiti al Portale Alloggiati in tempo reale, comodamente dal tuo smartphone? Non avrai bisogno di tornare a casa per poterli registrare nei limiti richiesti dalla legge.